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Racconti Senza Parole

Superata, da qualche giorno, la fase spensierata e intensa dell’allegro Carnevale, siamo ora pronti a sostenere un evento di sentita e profonda riflessione sull’isola, accogliendo, sulla soglia della Vita, le difficili e inarrestabili conflittualità esistenziali della donna, il cui ruolo, nella storia, di non facile riconduzione ad un unico comune denominatore.

Prescindendo da qualsiasi “ideologia” di derivazione politica, le donne di Pantelleria hanno voluto aderire all’idea proposta dal “Coordinamento Donne Socialiste” nell’ambito territoriale siciliano, “RACCONTI SENZA PAROLE”, volto a denudare, attraverso un momento di silenzio, il clandestino e doloroso fardello d’ogni donna nel mondo: qualche minuto di assoluto raccoglimento, illuminate da una candela tra le mani, nel valoroso tentativo di poter riconoscere a ogni donna la dignità ed il rispetto che le sono propri.

Una pagina Facebook è stata dedicata all’evento, per iniziativa di Caterina Casano e Florinda Valenza, il cui scopo non si orienta sulla sterile propaganda dei diritti della donna che, come ben noto, si equiparano, almeno sulla carta, a quelli riguardanti il sesso maschile; ma vuol essere, invece, un attivo itinerario di modificazione della cultura della forza – meglio sarebbe dire la violenza - , a favore di una interazione uomo-donna capace di dare un contributo vero ed evolutivo anche sul versante della partecipazione attiva alla sfera pubblica, a garantire la democrazia, amalgamando, insieme ad altri, i valori del sentimento, delle emozioni, del rispetto.

Le donne di Pantelleria, protagoniste non solo per un giorno, e fervide sostenitrici di un’emancipazione mai vistosa ed esteriore, contemplata, invece, nella concreta conquista e liberazione da valori culturali per troppo tempo votati alla docile rassegnazione, saranno pronte a sostenersi nel “raduno” previsto l’otto marzo, in Piazza Cavour, a partire dalle ore 18,45, in concomitanza con l’iniziativa promossa dal Rothary Club di Pantelleria - nella presidenza della dottoressa Mimmi Panzarella – presso gli spazi interni del nostro Comune.

Un invito sentito a tutti, donne e uomini, nell’impegno di non ridicolarizzare la “Festa della Donna”, dando ad essa la giusta collocazione di appartenenza; una sensibilizzazione pubblica generale, una mobilitazione interiore che scaccia via la ribellione improduttiva attraverso istanze femminili che possano rappresentare, nel tempo, esempio di vero e proprio cambiamento per ogni uomo finora sostenitore, anche inconsapevole, della cultura della discriminazione di genere e dell’abuso; per intraprendere, infine, la giusta direzione verso il rispetto generale d’ogni persona al mondo: “raccontarsi senza parole”, per cogliere, in quei silenzi, la speranza di una possibile e necessaria comunicazione di corrispondenza.

Uomini e donne si diventa insieme, non è sufficiente appartenere all’uno o all’altro sesso per definirsi tali; e la forza di noi donne sta proprio in questo: riuscire a trasformare in positiva energia le nostre battaglie, sempre sostenute dalla “non violenza”, persuadendo, fino in fondo, sullo squallore della prepotenza.

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