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RAPPORTO AIL: LA DOLCEZZA DEL CUORE

Grande soddisfazione per la campagna di vendita delle uova AIL a Pantelleria i cui fondi, come ben noto, da destinare alla ricerca, alla cura e all’assistenza dei pazienti affetti da malattie del sangue.

Ci si è volutamente discostati da ogni pessimistica previsione di vendita, considerata la crisi economica del momento che induce ciascuno di noi ad un forzato e necessario risparmio, proponendoci di livellarci alla consueta istanza preventiva di pezzi delle precedenti festività pasquali, sfidando il nostro cuore a battere sempre più forte di fronte ad una iniziativa umanitaria di volta in volta percepita con sempre maggiore consapevolezza. Ed è così che, per far fronte alle “piacevoli” richieste di uova AIL, al latte o fondenti, si è reso necessario ridomandare un ulteriore quantitativo, superando pertanto le aspettative previste.

570 uova sono state protagoniste giulive di una Pasqua isolana che ha desiderato partecipare, senza ambizione di mondani applausi, alla possibile e fiduciosa speme nella “resurrezione” di vite lambite dal dolore e dalla sofferenza.

Un coinvolgimento che ha teneramente abbracciato senza precedenti, oltre gli abituali volontari operanti silenziosamente sull’isola privatamente e attraverso i canali della scuola e di altre istituzioni sociali, i soci del Lions Club ed i titolari del Bar Tikirriki Aurelio Gorgone e Davide Valenza, l’aggregata sensibilità dei membri di due Associazioni Teatrali locali, “Crescere Insieme” e “Isola di Pantelleria”, che hanno manifestato, nel dischiudere il sipario al loro specifico impegno artistico, grande attenzione al ruolo della solidarietà e del senso etico della vita, così come già divulgato, nello stesso ambiente, dalla freschezza umanitaria della nostra Virna Lisi, risaputa madrina dell’AIL.

Si è pertanto promossa la vendita delle uova durante e alla fine degli spettacoli. In particolare, il presidente dell’associazione “Crescere Insieme”, Marco Ruggeri, in sentito accordo con l’intero gruppo, ha avanzato la proposta di riduzione del costo delle uova, caricando la quota “mancante” su spese ed oneri dell’associazione stessa.

Un risultato chiaramente encomiabile, frutto di un impegno costante ed interattivo, che si spera possa protrarsi negli anni a venire con sempre più vasta ed intesa partecipazione.

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