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Save the Mediterranean and its biodiversity

Audizione al Parlamento Europeo per la salvaguardia del Mediterraneo



Pantelleria marzo 2012 – In occasione della riunione della Commissione Europea di Pesca e Ambiente, presieduta ed indetta dall’europarlamentare Rita Borsellino, dal titolo “Salva il Mediterraneo e la sua biodiversità”, anche Pantelleria con la delegazione del progetto “Un Punto Nel Mare”, ha partecipato in qualità di relatore, portando all’attenzione europea, tematiche che hanno interessato l’isola ed il mare in cui si trova, il Mediterraneo. Ripercorrendo le fasi e gli eventi che ci hanno portato a scongiurare le ricerche dell’Audax Energy sui banchi del Canale di Sicilia, Alberto Zaccagni, ha focalizzato il suo intervento su tre punti. Il primo ha riguardato le problematiche inerenti le ricerche d’idrocarburi: “Tema ampiamente dibattuto e sul quale possimo vantare l’importante vittoria contro l’istanza Audax Energy – ha detto Zaccagni”. Il secondo tema è stato l’argomento sulla pesca illegale che sta distruggendo i nostri banchi,impoverendo a ritmo vertiginoso le nursery di biodiversità. “Tale scempio – ha affermato il presidente del progetto “Un Punto Nel Mare” - nel breve volgere di un decennio ridurrà a deserto il nostro mare e sul lastrico le flotte pescherecce siciliane. E’ importante notare che questo punto è condiviso dalle più grandi associazioni di pesca di Trapani e Mazara, resesi conto anche loro di ciò che accadrà nel prossimo immediato futuro”. L’ultimo punto trattato ha riguardato il controllo e la regolamentazione del traffico marittimo che insiste nel Canale di Sicilia: il recente incidente della Costa Concordia ne sia un monito come lo fu il disastro del golfo del Messico per le ricerche petrolifere.

La soluzione proposta dalla delegazione di Pantelleria, riguarda la creazione di aree protette offshore sui banchi del canale, come da progetto UNEP MAP e Convenzione di Barcellona. “Infine – ha concluso Zaccagni - avendo ricevuto mandato dal Sindaco di Pantelleria a rappresentarlo in sede della UE, proponiamo l’isola di Pantelleria come sede per la tutela del Mediterraneo a livello europeo, con centri di studio, monitoraggio e ricerca, per fare di Pantelleria il luogo dove si tutela la vita e la natura, marina quanto terrestre”. Tale messaggio recepito dai nostri isolani e transitato attraverso tutti i canali di informazione sarebbe una possibile soluzione al rilancio turistico che tanto ambiamo avere.

(da sinistra: Giudo Milana, Maria Damanaki, Rita Borsellino, Giovanni Basciano, Alberto Zaccagni)

Presenti al tavolo dei relatori per l’audizione presso il Parlamento Europeo, l’on Guido Milana, Vicepresidente Commissione Pesca; il Commissario europeo Maria Damanaki; Giovanni Basciano, Vicepresidente AGCI Pesca e Paolo De Castro Presidente Commissione agricoltura Europeo. Di seguito alcuni estratti dei loro interventi:

Guido Milana - Vicepresidente commissione pesca
Solo i pescatori conoscono dove e quando il tal pesce si riproduce, deposita le uova e cresce, dove passa,dove mangia. La collaborazione tra questo settore economico e la politica possono quindi dare regole e metodi affinché non si estinguano irrimediabilmente ormai l’80% degli stock ittici attualmente sovrasfruttati. Strumenti nuovi quali la chiusura del 20% delle coste alla pesca in periodi quinquennali a rotazione sono le direzioni alle quali ,l’onorevole Milana in seno alla presidenza commissione pesca europea si stà dirigendo. In cinque anni il mare è capace ancora di rigenerarsi e di compiere quel ciclo che permette alla vita marina il suo arco fino alla riproduzione e crescita. La UE è pronta a valutare le difficoltà dei pescatori ad attuare tali forme di protezione , con rimborsi che valutino i costi per rispettare la chiusura alla pesca di determinate zone. Inoltre si stà dirigendo i finanziamenti europei ad incentivare la piccola pesca a scapito delle flotte composte da giganti navi pescherecce:” Il mare deve essere aiutato a produrre di più!” conclude il vicepresidente Milana.

Maria Damanaki - Commissario Europeo per gli affari marittimi e la pesca
L’importanza che il Meditearreneo riveste nella storia e nella cultura europea,la sua peculiarità fisica e geografica,le specificità uniche biologiche e ambientali che racchiude ,fanno si che il Mare Nostrum sia oggetto di attenzioni e legislazioni specifiche per regolarne la pesca e il turismo. E’quindi un’area dove saranno incentrati ingenti attenzioni e finanziamenti economici da parte della Comunità Europea. Solo la collaborazione tra pescatori, cittadini e forze politiche potrà dare adito a un risultato positivo. Ci vuole però disponibilità al dialogo e aperture mentali adeguate. Su questo dovrà puntare la comunicazione della UE. Oramai l’80% degli stock ittici di pesca nel Mediterraneo è sovrasfruttata e in pericolo di estinzione. Una delle motivazioni principali è la indiscriminata pesca sottotaglia. Preservare quindi le nursery di pesce, combattere dal basso,ovvero non acquistando, il commercio di minutaglie, cambiando anche gli stili di alimentazione saranno le mosse che impegneranno la comunità europea.Collaborazione è la parola chiave che chiunque cittadino può fare,senza aspettare leggi calate dall’alto.La commissaria ha fatto l’esempio che un kg di bianchetto(avanotti di sarde) corrisponde a 80 kg di pescato in forma adulta. Quale spreco di vita,quale delitto biologico ed economico si perpetua nell’ignoranza.

Giovanni Basciano - Vicepresidente AGCI Pesca
Nell’ambito della protezione della vita marina, e nel rispetto del lavoro di una grande economia regionale siciliana quale la pesca riveste (circa ¼ di quella italiana) sono stati attuati dai soci AGCI alcune misure per limitare la cattura incidentale di specie quali Tartarughe,Trigoni e Squali. Sono stati infatti stati adottati nell’ambito della pesca allo spada speciali ami circolari che limitano i danni alle specie protette e al tempo stesso non fanno diminuire le catture di cui la pesca ha obbiettivo. I pescatori stanno quindi iniziando a rendersi conto di quanto la biodiversità sia importante per mantenere viva l’economia della pesca nei nostri mari. Un depauperamento indiscriminato vorrà significare tra non molti anni la fine della pesca e la povertà di una grandissima fascia economica della nostra regione e del Mediterraneo tutto

Il testo integrale dell’intervento di Alberto Zaccagni sarà disponibile a giorni sul sito web www.unpuntonelmare.com

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