"Pantelleria sotto l'assedio degli air-gun"
COMUNICATO STAMPA
APNEA PANTELLERIA
"Un Punto nel Mare - Un Mare di Punti"
"Pantelleria sotto l'assedio degli air-gun"

Pantelleria 17 novembre 2011 - Molteplici sono le testimonianze, raccolte dall'Associazione Apnea
Pantelleria, di coloro che hanno avvertito vere e proprie detonazioni subacquee nei dintorni dell'isola, che dal
mese di agosto a tutt'oggi, si verificano quasi giornalmente. Tali esplosioni sono state avvertite anche da tutti i
diving center dell'isola e dai loro clienti tanto da rendere pessimo il risultato dellimmersione ed a pregiudicare
talvolta la soddisfazione del fruitore subacqueo, voce importante del turismo dell'isola (video subacqueo con
registrazione detonazioni e filmato nave air gun, disponibili sul
nostro canale YouTube:
http://www.youtube.com/unpuntonelmare).
Le detonazioni udite riguardano le rilevazioni geosismiche marine effettuate con air gun, finalizzate alla ricerca didrocarburi, che si stanno svolgendo da mesi in acque tunisine a circa 20 miglia dalla nostra isola. La foto della nave air gun è stata scattata a lat 36° 25' long 11° 45', possiamo perciò solo immaginare quale sia la potenza delle detonazioni nelle vicinanze delle ricerche. Nello specifico, nel progetto presentato dall'Audax Energy nel luglio scorso per ricerche geosismiche sul banco Pantelleria,( al quale abbiamo presentato la nostra opposizione, vedi comunicato precedente) si asserisce che effetti degli air gun non hanno conseguenze sulla vita marina se non a pochi metri di distanza: chi ha udito tali suoni sinistri sottomarini non può credere possibile tutto questo.
Precedenti istanze di ricerca hanno avuto il completo avallo anche del Ministero Ambiente i cui ispettori evidentemente non hanno mai sentito tali esplosioni dal vivo. Il bombardamento al quale è sottoposta attualmente Pantelleria ,ricordiamolo ,territorio e mare italiano, proviene da ricerche effettuate da un altro stato, la Tunisia appunto, che beneficia di guadagni in merito a tali ricerche, regalando invece a noi i soli effetti collaterali deleteri. Chiediamo quindi che le autorità preposte alla salute pubblica e ambientale italiana intervengano.
Le detonazioni udite riguardano le rilevazioni geosismiche marine effettuate con air gun, finalizzate alla ricerca didrocarburi, che si stanno svolgendo da mesi in acque tunisine a circa 20 miglia dalla nostra isola. La foto della nave air gun è stata scattata a lat 36° 25' long 11° 45', possiamo perciò solo immaginare quale sia la potenza delle detonazioni nelle vicinanze delle ricerche. Nello specifico, nel progetto presentato dall'Audax Energy nel luglio scorso per ricerche geosismiche sul banco Pantelleria,( al quale abbiamo presentato la nostra opposizione, vedi comunicato precedente) si asserisce che effetti degli air gun non hanno conseguenze sulla vita marina se non a pochi metri di distanza: chi ha udito tali suoni sinistri sottomarini non può credere possibile tutto questo.
Precedenti istanze di ricerca hanno avuto il completo avallo anche del Ministero Ambiente i cui ispettori evidentemente non hanno mai sentito tali esplosioni dal vivo. Il bombardamento al quale è sottoposta attualmente Pantelleria ,ricordiamolo ,territorio e mare italiano, proviene da ricerche effettuate da un altro stato, la Tunisia appunto, che beneficia di guadagni in merito a tali ricerche, regalando invece a noi i soli effetti collaterali deleteri. Chiediamo quindi che le autorità preposte alla salute pubblica e ambientale italiana intervengano.
I rilevamenti geosismici con ausilio di dispositivi air gun, si basano su fenomeni di riflessione e rifrazione delle
onde elastiche generate da una sorgente artificiale, la cui velocità di propagazione dipende dal tipo di roccia. Per
questo tipo di rilevamenti geosismici sono necessari tre elementi principali: una nave, dotata di tutte le
apparecchiature necessarie per il rilevamento e l'analisi dei dati raccolti, che "trascina" i cavi sismici (vedi foto);
gli idrofoni per la ricezione delle onde sonore propagate nellacqua da una sorgente, che rappresenta il terzo
elemento fondamentale. Fra le sorgenti più comunemente utilizzate troviamo gli air gun. Si tratta di apparecchi
che sfruttano l'aria compressa, in un gioco di riempimento/svuotamento delle due camere da cui sono composti.
Un ciclo di riempimento e svuotamento dura circa 10-15 secondi, mentre l'impulso di fuoriuscita dell'aria
compressa dura un tempo brevissimo, circa 2 millisecondi.
Ogni esplosione di un singolo volume d'aria contenuta in un air-gun produce una bolla d'aria che si espande creando un fronte di pressione nell'acqua circostante il quale si propaga seguendo le leggi della propagazione sferica. L'onda prodotta dalla fuoriuscita dellaria compressa e riflessa dall'acqua, viene catturata dagli idrofoni, che trasmettono ad un misuratore a bordo della nave, il quale registra accuratamente le caratteristiche dell'onda e il tempo speso dall'onda per attraversare i diversi strati della crosta terrestre e tornare in superficie. Queste registrazioni vengono analizzate, trasformate in immagini e danno come output unimmagine della costituzione e della natura degli strati sotto la superficie della crosta.

Ogni esplosione di un singolo volume d'aria contenuta in un air-gun produce una bolla d'aria che si espande creando un fronte di pressione nell'acqua circostante il quale si propaga seguendo le leggi della propagazione sferica. L'onda prodotta dalla fuoriuscita dellaria compressa e riflessa dall'acqua, viene catturata dagli idrofoni, che trasmettono ad un misuratore a bordo della nave, il quale registra accuratamente le caratteristiche dell'onda e il tempo speso dall'onda per attraversare i diversi strati della crosta terrestre e tornare in superficie. Queste registrazioni vengono analizzate, trasformate in immagini e danno come output unimmagine della costituzione e della natura degli strati sotto la superficie della crosta.

(La nave air gun al largo di Pantelleria )
Lo scorso 6 agosto, l'Associazione Apena Pantelleria aveva inoltrato una lettera all'attenzione dell'Ufficio
Circondariale Marittimo di Pantelleria, alla Capitaneria di Porto di Trapani, nonché alla Direzione Generale per la
Protezione della Natura e del Mare, del Ministero Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, chiedendo
chiarimenti sulle esplosioni, allora avvertite da alcuni soci, in data 27 e 28 luglio in località Punta Karace, Punta
Spadillo e poi anche tra Balata dei Turchi e Punta Tre Pietre tra le ore 11,30 1 12,30 durante una battuta di pesca,
affermando che "tali esplosioni sono state definite dai soci molto forti e inquietanti, tali dal farli desistere dalle
immersioni in quanto reputate a rischio per la propria salute e sistema uditivo".
La preoccupazione era anche rivolta alle eventuali conseguenze che tali "rumori" potevano avere sullecosistema marino. Nessuna risposta è pervenuta degli enti interpellati. A tutt'oggi tali detonazioni sono fortemente avvertite da chiunque si immerga. Questi sono alcuni dei commenti raccolti in sede dell'Associazione: "In superficie non senti niente afferma Piero Di Malta - ma progressivamente gli scoppi aumentano d'intensità con l'aumentare della profondità"; "quando iniziano le "bombe" - dice Francesco Errera - non si vede più girare un pesce di taglia!". È ormai noto, quanto i rumori di origine antropica possono avere effetti dannosi sulla vita degli organismi marini acquatici. Le specie interessate non sono solo i mammiferi marini, soggetti maggiormente sensibili, ma anche pesci, tartarughe ed invertebrati marini: cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dall'habitat, temporanea o permanente perdita dell'udito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini, sono alcuni dei danni provocati da questa tipologia di ricerca d'idrocarburi.
La preoccupazione era anche rivolta alle eventuali conseguenze che tali "rumori" potevano avere sullecosistema marino. Nessuna risposta è pervenuta degli enti interpellati. A tutt'oggi tali detonazioni sono fortemente avvertite da chiunque si immerga. Questi sono alcuni dei commenti raccolti in sede dell'Associazione: "In superficie non senti niente afferma Piero Di Malta - ma progressivamente gli scoppi aumentano d'intensità con l'aumentare della profondità"; "quando iniziano le "bombe" - dice Francesco Errera - non si vede più girare un pesce di taglia!". È ormai noto, quanto i rumori di origine antropica possono avere effetti dannosi sulla vita degli organismi marini acquatici. Le specie interessate non sono solo i mammiferi marini, soggetti maggiormente sensibili, ma anche pesci, tartarughe ed invertebrati marini: cambiamenti nel comportamento, elevato livello di stress, indebolimento del sistema immunitario, allontanamento dall'habitat, temporanea o permanente perdita dell'udito, morte o danneggiamento delle larve in pesci ed invertebrati marini, sono alcuni dei danni provocati da questa tipologia di ricerca d'idrocarburi.
Alcuni studi condotti dal Canadian Department of Fisheries hanno dimostrato inoltre che l'esposizione ad air-gun
può provocare danni a lungo termine anche in invertebrati marini come nei granchi della specie
Chionoecetes opilio, per i quali sono stati osservati danni ai tessuti (emorragie) e agli organi riproduttivi causando
una diminuzione del successo riproduttivo e della produzione di uova. È stata verificata inoltre la correlazione tra
l'esplosione da suoni di elevata potenza generati durante indagini geosismiche condotte nel 2001 e nel 2003
(Repsol - Spanish oil company) in cui erano impiegati airgun a e lo spiaggiamento di calamari giganti sulle coste
spagnole nei quali sono stati osservati danni ad organi interni. Inoltre sono noti episodi in cui i pescatori locali
hanno riportato la presenza di pesci morti visti galleggiare in superficie nella zona dove era stata compiuta
l'indagine geosismica.
NB. Per eventuali approfondimenti abbiamo disponibili alcuni documenti specifici sugli effetti delle ricerche
geosismiche con air gun.
Ufficio Stampa
- Silvia Ferrandes -
EMail ufficiostampanelmare@gmail.com
Tel. 333.34.034.99
Sede organizzativa
Via Giacomo Leopardi 5
91017 Pantelleria (TP)
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